La Comunità monastica benedettina “Spirito Santo” appartiene a quel filone del monachesimo che riconosce in San Benedetto il proprio padre e legislatore.
Nel monaco il desiderio dell’Assoluto, che segretamente abita ogni cuore umano, è emerso, per dono, in modo così radicale da fargli lasciare ogni altro legame e interesse.
E’ lo Spirito che lo spinge a mettersi in cammino nella via del Cristo e del suo Evangelo:
Sorgiamo dunque una buona volta, sotto l’incitamento e la parola della Scrittura: “E’ oramai tempo di levarci dal sonno” e aprendo i nostri occhi a quella luce deifica, ascoltiamo con orecchie attonite di che cosa ci ammonisca la voce divina che quotidianamente risuona:
“Oggi, udendo la sua voce, non indurite il vostro cuore” e ancora: “Chi ha orecchie per ascoltare, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”. E che cosa dice?
“Venite, figli, ascoltatemi, vi insegnerò il timore di Dio.
Correte, finché avete la luce della vita, perché le tenebre della morte non debbano avvolgervi”
(Prologo alla Regola di San Benedetto)
Quella monastica non è altro che la vocazione cristiana originaria, testimone della radicalità di Dio e dell’Evangelo attraverso la grazia del Battesimo.